Abbiamo iniziato con qualche fotografia generica, poi Mario ha incominciato i ricuperi dei fanalini posteriori, della targa, della placca portalampade che illumina la targa posteriore ed il paraurti, ed infine ha rimosso il cofano motore mettendo così a nudo il cuore di ICA500 per le successive lavorazioni del pomeriggio, quando sarebbe arrivata la squadra di meccanici “professionisti” a rinforzo.
In particolare quest’ultima lavorazione ha dato non poche difficoltà, a causa della posizione “malvagia” dei bulloni incassati dietro i rinforzi del cofano anteriore.
A pranzo non si è parlato di quasi null’altro che non fosse attinente alle attività del mattino e di quelle che ci avrebbero attesi nel pomeriggio.
E’ stata una vera genialata, altrimenti sarebbe stato infernale lavorare sotto il sole cocente; pochi minuti ed è arrivato il cugino Piermario, munito di una quantità indescrivibile di attrezzature, ferri di lavoro e tutto l'occorrente per l'intervento previsto.
Forte dell’esperienza su macchine e motori maturata in tantissimi anni di “lavoro” con il papà Gino, il nonno Mario ed il compianto fratello Maurizio purtroppo oggi non più con noi (Dio forse aveva bisogno di un meccanico, lassù…), si è immediatamente catapultato a posizionare ICA500 su crick e cavalletti per poter incominciare a liberarne il motore.
La velocità e la precisione con cui progrediva erano motivate dal fatto che anche lui possiede una Fiat 500 (leggermente più “giovane” della nostra); la macchina è stata da lui completamente restaurato pochi anni fa.
Con l’arrivo del “cugino per usucapione” Roberto e del suo amico Vincenzo avvenuto pochi minuti dopo, la squadra di lavoro era al gran completo e le attività hanno incominciato a diventare veramente “febbrili”, complice la temperatura che superava i 32° all’ombra!
Mentre Milly si indaffarava a servire acqua fresca e birra per spegnere un po’ di sete, in “Officina” era un continuo via vai di “Meccanici” che portavano dai "Paddok" viti, bulloni, molle, piccoli e grandi accessori appena destituiti, che dovevano essere archiviati in apposite scatole con indicazione del contenuto, o nelle valigette a scomparti che avevamo preparato a priori per i particolari più piccoli. Sembrava di essere ai Box Ferrari!...
Foto, Etichetta, Scatola, Contenitore, Pezzo, Accessorio, in continuazione fino alle 16.30 senza interruzione alcuna, se non per dissetarsi!…
E poi... Il grande momento:
La scocca libera ed il motore di ICA500 felicemente appoggiato sul pianale a ruote già predisposto per agevolarci nelle sue future movimentazioni!
A completare l’opera, i nostri meccanici hanno sfilato il cambio ed i rimanenti pezzi di impianto presenti nel cofano motore, hanno rimosso il sedile posteriore che purtroppo si presenta come uno degli elementi più danneggiati, quasi sicuramente da sostituire integralmente, ed infine con la particolare esperienza di Vincenzo hanno rimosso le guarnizioni dei cofani, e quelle di alcuni vetri ad iniziare dal parabrezza anteriore.
Provvidenziale è stato poi l’intervento di Milly che, con l’aspirapolvere acquistato per eliminare le polveri della canna fumaria e le ceneri di camino e stufa, ha rimosso dall’interno della macchina i residui copiosissimi di ruggine, sabbia, terra, parti di gomme/plastiche sbriciolate e così via.
Gianni, in virtù dell’amicizia che lo lega a Roberto, ha acconsentito ad aprire eccezionalmente l’officina di sabato sera per ritirare l’autovettura.
A questo punto un doverosissimo grazie anche a lui, a Vincenzo ed a Massimo, ma un GRAZIE IMMENSO a Piermario e Roberto, senza i quali saremmo ancora adesso a cercare di capire “Come cavolo si sgancia sto’ motore???...”
Una giornata epica, una tappa fondamentale nella storia di ICA500… Che bello!... Più si va avanti e più ci infervoriamo nell’avventura!
Al momento attuale, siamo in attesa di conoscere la grave sentenza della valutazione spese per il restauro della carrozzeria… Inutile nascondere che “Confidiamo nella clemenza della corte!..." (Gianni, hai sentito?... Non fare finta di essere sordo!...)
Contemporaneamente, sempre con l’aiuto di Roberto e Piermario, ci attiveremo per quelle che saranno le operazioni di verifica e messa a punto del motore, con tutte le sostituzioni dei pezzi che immancabilmente non saranno più affidabili dopo quasi 50 anni di vita, di cui almeno 30 completamente a vettura immobilizzata.
L’olio di gomito a Mario non è mancato, fino ad ora almeno, e quando potrò di nuovo dare il mio contributo (supportato da quello preziosissimo dei cugini) sono davvero fiducioso che CE LA FAREMO!... Ica tornerà a scorrazzare su e giù per i colli del Monferrato, e non solo!...
E come sempre, alla prossima...
ciao ragazzi,
RispondiEliminaho notato che state veramente migliorando!
Bravi, continuate così, mi sembra veramente un ottimo lavoro.
ciao e buon lavoro.
Lino